mercoledì 2 gennaio 2013

Attese e poesie


uno strano dolore... Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai."


Ma io ti ho avuto, ti ho vissuto.
Ho avuto le tue labbra, le tue mani sulla mia pelle, i tuoi occhi che mi guardavano e guardavano solo me. Solo me
Ti ho avuto di nascosto, al riparo dagli sguardi indiscreti degli altri;
ma non ti ho avuto come si hanno due amanti, no. 
Ti ho avuto come si hanno due anime gemelle.
Il nostro fare l’amore era abbracciarsi fino a farsi male, fino a sentire le braccia dolere per aver stretto troppo.
Il nostro fare l’amore era respirare il tuo respiro, mentre lasciavi dolci baci sul mio viso, tra i miei capelli.
Il nostro fare l’amore era sentire le tue dita che mi scoprivano, sfioravano la mia pelle, memorizzando ogni linea ed ogni solco.
Il nostro fare l’amore era rimanere in silenzio, guardandoci a lungo, le labbra increspate da un lieve sorriso.
Il nostro fare l’amore era guardare il mare, tenendoci stretti, le dita intrecciate, ai piedi del faro.
Il nostro fare l’amore era avere il pavimento sparso di libri aperti, pagine segnate e poesie sottolineate; versi che sapevano di noi, parole che profumavano di noi.
Ed ora, te ne sei andato. Hai detto che non volevi farmi soffrire e te ne sei andato.
Ed ora, cosa mi rimane? I cocci di questo cuore malato su un mucchio di canzoni, parole, ricordi, sospiri.
I cocci di questo cuore malato che tu solo hai saputo guarire.

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